lunedì 8 novembre 2010

Pacchetti software: RPM

La distribuzione dei software sui sistemi operativi GNU/Linux avviene attraverso pacchetti software, i formati più noti sono: RPM (RedHat Package Manager, usati da RedHat, Fedora, Linpus etc...) e DEB (usati in Debian, Ubuntu e sue derivate, Xandros etc...).
Per installare pacchetti RPM (con estensione .rpm) si ricorre al comando rpm. Come avviene per molti comandi Linux, anche rpm dispone di molte opzioni. Le opzioni da passare al comando in fase di installazione (oltre al nome del file rpm) sono: i (install, per installare un pacchetto rpm), v (verbose, se siamo interessati a ricevere informazioni sullo stato di avanzamento dell'installazione) ed h (hash, che aggiunge ulteriori informazioni sul lavoro che sta svolgendo rpm). Nella maggior parte dei casi queste opzioni sono sufficienti ad installare un pacchetto software. Pertanto, il comando rpm -ivh nome_pacchetto.rpm installa il pacchetto nome_pacchetto! Se siamo intenzionati a installare più pacchetti software possiamo usare un unico comando (piuttosto che ricorrere più volte ad rpm) ed elencare i nomi dei pacchetti da installare (separati da un carattere di spazio) sulla stessa riga. Ad esempio, il comando rpm -ivh pacchetto1.rpm pacchetto2.rpm pacchetto3.rpm installa i pacchetti: pacchetto1, pacchetto2 e pacchetto3. Non vi sembra comodo tutto questo? Inoltre, per installare più pacchetti (con nomi più o meno simili) possiamo ricorrere come sempre all'uso del carattere jolly *!
In verità anziché usare all'opzione i vi consiglio di passare sempre l'opzione U al comando (upgrade, che aggiorna un pacchetto installato). Il motivo è molto semplice, con i installiamo un pacchetto mentre con U il comando si preoccupa di aggiornare il pacchetto (se già presente) e di installarlo!
Pertanto, il comando rpm -Uvh pacchetto.rpm stabilisce prima la presenza del pacchetto, se questo è già presente viene eventualmente aggiornato e successivamente installato, se il pacchetto non è presente viene avviata subito l'installazione.
La rimozione di un'applicazione è altrettanto semplice, basta passare ad rpm l'opzione e (erase, cancella il pacchetto software). Ad esempio, il comando rpm -e nome_ pacchetto disinstalla il pacchetto nome_pacchetto.
Mentre in fase di installazione occorre passare al comando il nome del file, in fase di rimozione occorre invece specificare il nome del pacchetto! L'installazione di un nuovo pacchetto software a volte ne richiede la presenza di altri (librerie o altre applicazioni esterne). Poiché rpm controlla la presenza dei pacchetti utili al nuovo pacchetto può capitare che l'installazione non venga portata al termine proprio per questo motivo. Se siamo decisi a forzare l'installazione del pacchetto possiamo allora passare al comando l'opzione --nodeps che dice al comando di saltare il controllo delle dipendenze. Non abusate di questa opzione, un pacchetto software installato in questo modo potrebbe non funzionare, in tal caso procedete subito alla rimozione. Meglio usare yum, un gestore di pacchetti rpm in grado di risolvere da solo le dipendenze fra pacchetti!

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