mercoledì 3 novembre 2010

File compressi: gz

I sistemi operativi GNU/Linux introducono due nuovi tipi di file compressi: gz (generati dal programma gzip) e bz2 (generati dal programma bzip2). Qui ci occuperemo dei file compressi con gzip, un programma libero per la compressione dei dati. gzip e zip usano lo stesso algoritmo di compressione ma differiscono nella sintassi e nell'output. L'uso di gzip, attraverso l'omonimo comando gzip, è assai più sbrigativo. La sintassi, nella sua forma base, prevede infatti comandi strutturati in questo modo: gzip nome_file, dove nome_file è il nome del file (o della cartella) da comprimere. Attenzione, come potete ben vedere, gzip non richiede nessun nome per il file di output, gzip sovrascrive il file sorgente (nome_file) sostituendolo con un file con estensione gz (nell'esempio, allora, il file nome_file viene sostituito dal file nome_file.gz)!
Se vogliamo conservare il file sorgente dobbiamo allora far puntare l'output del comando su un nuovo file. Ecco come fare: gzip -c nome_file > nome_file.gz. Anche gzip, come fa zip, offre 10 livelli di compressione (da 0 a 9) che possiamo selezionare in questo modo: gzip -c -8 nome_file > nome_file.gz. Con gzip possiamo comprimere ricorsivamente tutti i file di una cartella, occorrerà passare l'opzione -r (recursive).
L'estrazione di un file compresso con il comando gzip avviene con gunzip: gunzip nome_file.gz. Che, così come fa gzip, sovrascrive il file sorgente lasciando dopo l'estrazione il solo file nome_file.

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