I sistemi operativi GNU/Linux introducono due nuovi tipi di file compressi:
gz
(generati dal programma gzip) e bz2
(generati dal programma bzip2). Qui ci occuperemo dei file compressi con gzip, un programma libero per la compressione dei dati. gzip e zip usano lo stesso algoritmo di compressione ma differiscono nella sintassi e nell'output. L'uso di gzip, attraverso l'omonimo comando gzip
, è assai più sbrigativo. La sintassi, nella sua forma base, prevede infatti comandi strutturati in questo modo: gzip nome_file
, dove nome_file
è il nome del file (o della cartella) da comprimere. Attenzione, come potete ben vedere, gzip non richiede nessun nome per il file di output, gzip sovrascrive il file sorgente (nome_file
) sostituendolo con un file con estensione gz
(nell'esempio, allora, il file nome_file
viene sostituito dal file nome_file.gz
)!Se vogliamo conservare il file sorgente dobbiamo allora far puntare l'output del comando su un nuovo file. Ecco come fare:
gzip -c nome_file > nome_file.gz
. Anche gzip, come fa zip, offre 10 livelli di compressione (da 0 a 9) che possiamo selezionare in questo modo: gzip -c -8 nome_file > nome_file.gz
. Con gzip possiamo comprimere ricorsivamente tutti i file di una cartella, occorrerà passare l'opzione -r
(recursive).L'estrazione di un file compresso con il comando
gzip
avviene con gunzip
: gunzip nome_file.gz
. Che, così come fa gzip
, sovrascrive il file sorgente lasciando dopo l'estrazione il solo file nome_file
.
Nessun commento:
Posta un commento