venerdì 15 aprile 2011

Conky, widget orizzontale


Lo spazio sul desktop di un netbook è sempre poco e in questi giorni sto sperimentando nuove soluzioni. L'ultima versione di Xfce è davvero funzionale ed elegante, ho disposto tutti i collegamenti su un unico pannello a scomparsa. Le informazioni sulle risorse di sistema, invece, sono descritte da uno script per Conky che riporto qui di seguito (file /etc/conky/conky.conf):
background yes
use_xft yes
xftfont DejaVu Sans Mono:size=8
xftalpha 0.8
out_to_console no
update_interval 5.0
total_run_times 0
draw_shades no
own_window yes
own_window_type override
own_window_transparent yes
double_buffer yes
default_color 555755
color1 grey
alignment top_middle
gap_x 0
gap_y 2
#no_buffers yes
use_spacer yes

TEXT
${image /opt/conky/cpu.png -p 0,0}${image /opt/conky/ram.png -p 150,0}${image /opt/conky/hdd.png -p 305,0}${image /opt/conky/swap.png -p 535,0}${image /opt/conky/temperature.png -p 768,0}
${goto 40}${color}cpu: ${color1}${cpu cpu}% ${cpubar 5,50 cpu}${goto 192}${color}ram: ${color1}$memperc% ${membar 5,50}${color}${goto 348}ssd: ${color1}${fs_used /}/${fs_size /} ${fs_bar 5,50 /}${color}${goto 578}swap: ${color1}${swap}/${swapmax} ${swapbar 5,50}${color}${goto 810}temperature: ${color1}${exec tempcpu}${goto 150}
Aprite il file conky.conf e copiate le istruzioni riportate sopra (sudo mousepad /etc/conky/conky.conf). Prestate attenzione, il widget descritto nello script si sviluppa su due sole righe (una per le icone e una per il testo). Le icone usate nello script vanno in /opt/conky/, le aggiungo qui di seguito:


Questi, dall'alto verso il basso, i nomi dati alle icone: cpu.png, hdd.png, ram.png, swap.png e temperature.png (i nomi dopo il download dovrebbero essere già quelli detti sopra).
Per leggere la temperatura del processore ho invece scritto questo piccolo script per shell (create il file per lo script con sudo mousepad /usr/bin/tempcpu):
#!/bin/sh
temp=$(cat /sys/class/thermal/thermal_zone0/temp)
unit=1000
temperature=$(($temp/$unit))
echo ${temperature}C°
Assegnate allo script i permessi per l'esecuzione, con sudo chmod +x /usr/bin/tempcpu. All'interno di Conky lo script viene eseguito dall'istruzione ${exec tempcpu}. Il valore della temperatura viene letto al path indicato all'interno dello script dal comando cat, che sul mio Aspire One è scritto dal modulo acerhfd. Infine, per dare modo ad Xfce di caricare il desktop e il pannello inferiore, ritardo l'avvio di Conky attraverso questo semplice script (create il file per lo script con sudo mousepad /usr/bin/execconky.sh):
#!/bin/sh
sleep 15
exec conky
Per l'esecuzione automatica di Conky richiamo lo script detto sopra (non dimenticate di assegnare, anche in questo caso, i permessi per l'esecuzione dello script, con sudo chmod +x /usr/bin/execconky.sh) all'interno della scheda Avvio automatico della finestra Sessione e avvio del menu Impostazioni di Xfce (Menu di Xfce > Impostazioni > Gestore delle impostazioni > Sessione e avvio > scheda Avvio automatico, bottone Add). Alla riga Comando della finestra Aggiungi applicazione va dunque scritto execconky.sh.

lunedì 11 aprile 2011

Android: GridView


GridView è un oggetto ViewGroup, come ListView. La particolarità di questo componente è ovviamente il layout applicato agli elementi di una sorgente di dati. GridView, infatti, dispone i dati all'interno di una griglia scorrevole. L'oggetto può essere dichiarato all'interno dei file xml, attraverso l'omonimo tag GridView, che all'interno del codice Java, attraverso l'omonima classe del package android.widget. GridView dispone di diversi attributi per la regolazione delle proprietà di layout:
  • android:columnWidth specifica la larghezza delle colonne, la stessa cosa viene fatta all'interno del codice con il metodo setColumnWidth(int);
  • android:horizontalSpacing specifica lo spazio vuoto fra le righe della griglia, nel codice Java va usato il metodo setHorizontalSpacing(int);
  • android:verticalSpacing specifica lo spazio vuoto fra le colonne della griglia, nel codice Java va usato il metodo setVerticalSpacing(int);
  • android:stretchMode specifica come gli oggetti devono occupare lo spazio messo a disposizione dalla griglia, nel codice Java va usato il metodo setStretchMode(int) a cui va passata una delle possibili costanti definite all'interno della classe (come ad esempio NO_STRETCH e STRETCH_COLUMN_WIDTH);
Trovate altre informazioni nella guida in linea per Android. Nell'esempio che vi propongo l'oggetto GridView viene utilizzato per la raccolta di immagini che compongono un puzzle. Il click su una immagine riassegna all'oggetto nella griglia una nuova immagine, prendendola dal set di pezzi che compone il puzzle.
Il layout principale dell'activity descrive un bottone per il reset (che riassegna nuovi tasselli alla griglia) e la griglia per le immagini. Vi riporto il pezzo di codice che descrive l'oggetto GridView:
xmlns:android="http://schemas.android.com/apk/res/android"
android:id="@+id/PuzzleGridView"
android:layout_width="fill_parent"
android:layout_height="fill_parent"
android:columnWidth="62dp"
android:numColumns="3"
android:verticalSpacing="2dp"
android:horizontalSpacing="2dp"
android:stretchMode="columnWidth"
android:gravity="center"
Trovate il codice sorgente dell'intera applicazione a questo indirizzo. Il codice del metodo onCreate() è il seguente:
public void onCreate(Bundle savedInstanceState) {
 super.onCreate(savedInstanceState);
 setContentView(R.layout.main);
 GridView gridview=(GridView) findViewById(R.id.PuzzleGridView);
 adapterForImage=new ImageAdapter(this);
 gridview.setAdapter(adapterForImage);
 gridview.setOnItemClickListener(new OnItemClickListener() {
  public void onItemClick(AdapterView<?> parent, View v, int position, long id) {
   adapterForImage.moveImage(position);
   adapterForImage.notifyDataSetChanged();
  }
 });
}
Dopo l'assegnazione del layout principale (con setContentView()) il codice procede con la ricerca della view dell'oggetto GridView, a cui viene assegnato l'Adapter per la sorgente di dati. Viene, poi, descritto il gestore per gli eventi (che in questo esempio viene chiamato al tocco della View, metodo onItemClickListener()). Particolarmente importante è il metodo getView() della classe ImageAdapter (che estende BaseAdapter, una classe astratta che è alla base di altri Adapter). Il compito di questo metodo è la restituzione della View da inserire nella griglia.
public View getView(int position, View convertView, ViewGroup parent) {
 ImageView imageViewOfPiece;
 if (convertView==null) { 
  imageViewOfPiece=new ImageView(mContext);
  imageViewOfPiece.setLayoutParams(new GridView.LayoutParams(100,100));
  imageViewOfPiece.setScaleType(ImageView.ScaleType.FIT_XY);
  imageViewOfPiece.setPadding(1,1,1,1);
 } else imageViewOfPiece=(ImageView)convertView;
 imageViewOfPiece.setImageResource(table[position]);
 return imageViewOfPiece;
}
Per far avanzare le immagini toccate a quelle successive (in modo pseudo-casuale) ho scritto il seguente metodo:
public void moveImage(int position) {
 if(i==pieces.length-1) i=0;
 else i++;
 table[position]=pieces[i];
 nClick++;
 if(nClick==3) {
  i=(int)(Math.random()*(pieces.length-1));
  nClick=0;
 }
}
I primi tre click spostano di una posizione l'indice che punta alla successiva immagine dell'array. Dopo il terzo click l'indice assume un valore casuale, incrementato di una posizione per i nuovi prossimi tre click e così via... Viene effettuato anche un controllo ciclico sull'indice che non deve mai superare la capacità dell'array (diminuita di uno). Questo il puzzle completo:


Potete installare l'applicazione vista in questo esempio attraverso il seguente codice QR:

qrcode

domenica 3 aprile 2011

Android: override del metodo getView (GList v.1)


Come già detto qui, ArrayAdapter assegna di default l'item di una sorgente di dati a una TextView. Questo, ovviamente, non sempre è ciò che vogliamo fare nella nostra applicazione. Soprattutto se l'informazione da dare all'utente è strutturata su più campi dati. Il comportamento di default previsto dalla classe ArrayAdapter nel metodo public View getView(int position, View convertView, ViewGroup parent) può essere allora modificato sovrascrivendo proprio quest'ultimo! I parametri usati dal metodo prevedono: la posizione (variabile position) dell'item all'interno dell'oggetto ArrayAdapter; il riferimento a una vecchia View (variabile convertView) non più visibile, ad esempio a causa dello scorrimento della lista, che è preferibile riciclare anziché istanziare una nuova View; il riferimento a l'oggetto ViewGroup (variabile parent) che contiene gli oggetti View.
Il nostro obiettivo, dunque, è descrivere la view dell'item all'interno del metodo getItem(). Dovendo modificare il processo di inflating (che, ricordo, istanzia gli oggetti a partire dalla risorsa xml che li definisce, il layout dell'item in questo caso) occorre in primo luogo ottenere un riferimento all'oggetto che svolge questo lavoro. Subito dopo, quindi, passiamo a tale oggetto un riferimento al layout da usare per le view degli item (che personalizzeremo a nostro piacimento). Le operazioni dette sopra avvengono attraverso le seguenti righe di codice:
LayoutInflater inflater=(LayoutInflater)getSystemService(Context.LAYOUT_INFLATER_SERVICE);
View itemView=inflater.inflate(R.layout.record,null);
Nell'ultimo metodo possiamo infatti notare il riferimento al layout da applicare ai record della lista lista di oggetti! Non ci resta che caratterizzare il contenuto dei widget con le informazioni dell'item, il cui riferimento può essere ottenuto con il metodo getItem(position). Il codice del metodo dovrà eventualmente collegare gli eventi dei bottoni ai rispettivi metodi di callback (nel nostro esempio occorre descrivere l'azione da intraprendere alla pressione del bottone Delete, vedere l'immagine dell'applicazione GList).
Possiamo migliorare ulteriormente il codice dell'applicazione del metodo getView()! Non abbiamo infatti usato il parametro convertView che, come detto prima, è un riferimento a una View da riciclare. E' importante, infatti, evitare l'istanza di nuovi oggetti View per non appesantire l'esecuzione dell'applicazione. Meglio quindi verificare la presenza di tale variabile e regolarsi di conseguenza, come viene mostrato nel codice che segue:
...
if(convertView==null) {
LayoutInflater inflater=(LayoutInflater)getSystemService(Context.LAYOUT_INFLATER_SERVICE);
convertView=inflater.inflate(R.layout.record,null);
}
...
Ho modificato l'applicazione vista qui, personalizzando il layout degli item e aggiungendo nuove funzionalità, come il salvataggio e il ripristino dello stato dell'applicazione! Trovate qui il codice sorgente dell'applicazione. Attraverso il codice QR che segue potete invece installare l'applicazione sul vostro dispositivo Android:

qrcode

Alcune osservazioni sull'applicazione:
Per salvare e leggere lo stato dell'applicazione, ovvero il contenuto della lista, ho usato un file di appoggio. L'oggetto da salvare va dunque serializzato e scritto attraverso uno stream sul file, a tale proposito la classe che descrive l'oggetto deve necessariamente implementare l'interfaccia Serializable. La lettura o la scrittura richiede uno stream verso il file di appoggio detto sopra che Android colloca, per ogni applicazione, nel path /data/data/package_name/file_name.dat. Per l'input da file usate lo stream della classe FileInputStream, per l'output su file usate lo stream della classe FileOutputStream. Dagli stream ottenuti istanziamo, a seconda dei casi, uno stream per la lettura o la scrittura degli oggetti. In tal caso usate lo stream della classe ObjectOutputStream e il metodo writeObject(oggetto_da_salvare) per la scrittura dell'oggetto, oppure lo stream ObjectInputStream e il metodo readObject() per la lettura dell'oggetto (che va trattato con un casting per ripristinare la classe dell'oggetto). Non dimenticate, infine, di chiudere gli stream aperti con il metodo close()! Vi riporto il metodo usato per salvare lo stato della lista:
public boolean save() {
Log.i("INFO","Method save()!");
if(!save) return true;
try {
Toast.makeText(this,"Saving...",Toast.LENGTH_LONG).show();
FileOutputStream file=new FileOutputStream(fileName);
ObjectOutputStream data=new ObjectOutputStream(file);
data.writeObject(arrayOfItems);
data.close();
file.close();
return true;
}
catch(Exception e) {
Log.i("INFO",e.toString());
return false;
}
}
e quello per caricarlo dal file:
public boolean read() {
Log.i("INFO","Method read()!");
try {
FileInputStream file=new FileInputStream(fileName);
Toast.makeText(this,"Loading...",Toast.LENGTH_LONG).show();
ObjectInputStream data=new ObjectInputStream(file);
arrayOfItems=(ArrayList<MyItem>)data.readObject();
arrayOfItemsAdapter=this.configArrayAdapter();
ListView listView=(ListView)findViewById(R.id.viewOfItems);
listView.setAdapter(arrayOfItemsAdapter);
data.close();
file.close();
return true;
}
catch(Exception e) {
Log.i("INFO",e.toString());
return false;
}
}
Gli eventi legati ai clic sui bottoni dell'interfaccia sono legati, all'interno dei file xml che descrivono i vari layout, ai metodi definiti nella classe dell'activity attraverso l'attributo android:onClick="nomeMetodo". Non dimenticate di implementarli all'interno della classe!
Quando salvare la lista di oggetti? La lista va evidentemente salvata solo se l'utente la modifica. A tale proposito ho inserito all'interno della classe una variabile booleana (save) il cui stato influenzerà le operazioni di lettura e scrittura. I metodi in grado di modificare la variabile save sono: addItem(), clearAll() e remove(). Se ad esempio l'utente avvia l'applicazione per una consultazione, senza aggiungere o rimuovere oggetti nella lista, all'uscita dell'applicazione lo stato della lista non va conservato poiché immutato!
In che punto dell'applicazione devo salvare o ripristinare lo stato dell'applicazione? In questa applicazione ho deciso di salvare la lista di oggetti non appena l'utente preme il tasto back o il tasto home. Il metodo save() viene quindi invocato all'interno del metodo onPause(). Il metodo read() va invece invocato all'interno dei metodi onCreate() , onRestart() e reloadItems().
L'applicazione vista in questo esempio si presta alla memorizzazione di cose da fare, da comprare, etc... GList sta per generic list, lista generica. Nell'esempio ho memorizzato nella lista l'occorrente per cucinare i fusilli alla sorrentina!